Uno dei punti chiave della nuova normativa (cfr. artt. 634 bis e 321 bis c.p.) è la riduzione drastica dei tempi per lo sgombero degli edifici occupati illegalmente. In passato, difatti, le procedure di sgombero potevano protrarsi per mesi, se non addirittura anni, a causa di lungaggini burocratiche e mancanza di risorse. La nuova legge, sul punto, prevede tempi più rapidi, con un massimo di 48 ore per intervenire a seguito di una denuncia. Questo rappresenta un netto cambiamento rispetto alle precedenti disposizioni, che spesso venivano percepite come inefficaci o troppo lente nel garantire il diritto alla proprietà privata. Oltre a ciò, la legge prevede sanzioni più severe per gli occupanti abusivi, che vanno dall’aumento delle pene pecuniarie ad un potenziamento delle pene detentive, considerato che “chiunque, mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui o sue pertinenze, ovvero impedisce il rientro nel medesimo immobile del proprietario o di colui che lo detiene legittimamente, è punito con la reclusione da due a sette anni”. L’obiettivo, dunque, è quello di dissuadere non solo chi occupa direttamente, ma anche eventuali reti organizzate che facilitino tali azioni, sfruttando spesso situazioni di vulnerabilità economica e sociale, tanto che: “alla stessa pena soggiace chiunque si appropria di un immobile altrui o di sue pertinenze con artifizi o raggiri ovvero cede ad altri l’immobile occupato”. Un altro aspetto importante della nuova Legge, poi, riguarda la responsabilità degli enti pubblici e dei proprietari. Viene infatti introdotto un obbligo più stringente per i comuni di monitorare e prevenire le occupazioni abusive. I sindaci avranno il compito di coordinare le forze dell’ordine e intervenire tempestivamente, per evitare che le occupazioni si consolidino nel tempo. Parallelamente, anche i proprietari privati, tra i quali le società che gestiscono patrimoni immobiliari, sono chiamati a segnalare prontamente qualsiasi tentativo di occupazione, evitando che gli edifici restino abbandonati o in stato di degrado. La normativa prevede anche un rafforzamento delle misure di sostegno abitativo, con un aumento dei fondi destinati all’edilizia popolare e l’introduzione di strumenti di aiuto per le famiglie in difficoltà. L’obiettivo sarebbe quello di offrire una soluzione abitativa legale e dignitosa, riducendo così la pressione sulle occupazioni illegali. Le nuove disposizioni, infine, ampliano i poteri delle forze dell’ordine, consentendo un intervento, in taluni casi specifici, senza la necessità di un preventivo provvedimento giudiziario. L’intento, in ogni caso, è quello di tentare di bilanciare queste preoccupazioni con una serie di garanzie procedurali: prima di procedere ad uno sgombero, infatti, le autorità dovranno comunque verificare la presenza di minori, anziani o persone con disabilità, prevedendo in questi casi soluzioni alternative, come il ricollocamento in strutture di emergenza.